venerdì 28 novembre 2008

maredineve

Direi che sono stata accontentata. Pure troppo. I fiocconi morbidi scendono con giudizio e precisione, con la giusta dose di piccicume che li fa attecchire ovunque, agli alberi, ai tetti, alle maniche di giubbotto. Io e la piciula siamo usciti a passeggiare, lei piccola omina michelin dentro il passeggino, protetta dalla capote impermeabile trasparente, io col mio bel giaccone antigelo/antipioggia/antifulmini. Che romantica sensazione di vuoto mentale e suono attutito. La chiacchiera della pupa si è fatta come d'incanto assorbire dal manto bianco, io ero troppo impegnata a non scivolare per parlare. Così, in silenzio ma ammaliate dal momento, ci siamo fatte strada tra la fanghiglia grigiastra e lo strato intonso, lasciando impronte pedestri e striscianti. Mi è salita una euforia fervida di immaginazione..... Com'è dolce naufragar in questo maredineve

giovedì 27 novembre 2008

Cammino scricchiolando

Cammino scricchiolando
infreddolita
da questa nube
di pensieri pesanti che
mi porto dietro
senza volerlo.
Giuro, non voglio,
ho note nella testa
che mi ritmano i passi,
e filtrano gli occhi
e lo sguardo.
Ma non i pensieri

(m.e.a.)

mercoledì 26 novembre 2008

here comes the sun


Cielo terso di fine novembre. Manca ancora troppo al 21 dicembre, il vero Capodanno, il giorno magico in cui cominciano ad allungarsi le giornate e insieme anche la speranza del caldo. Per adesso è ancora la brina a coprire le case, le fronde, il cervello, si accuccia tra i pensieri e invita a un letargo forzato, dove i maglioni di lana e acrilico la fanno da padroni. Se almeno nevicasse, una coperta omogenea di freddo bianco e vellutato.... tirerei fuori i sacchetti del Conad, i migliori per scivolare sulle colline artificiali di questa piatta pianura padana.........

martedì 25 novembre 2008

Stelle buone

Mio amore, ripiegate le labbra
e tornati al colore di prima
guardo fuori ed è l'alba
come fuggono le ore da qui e
ci dobbiamo salutare
c'è un'altra giornata d'amore da preparare
Ho visto solo stelle buone sulla tua pelle
se tornerai domani saprò darti quelle perse
e lascerò che tutto sia sospeso
fino a quando non ci rivedremo
Mio amore
Il tuo cuore è un mare calmo
e non basta una sola notte
per attraversarlo
sono pronta per riaverti
ancorato al mio respiro
mentre il sole svanisce
e l'ombra disegna il tuo profilo
Ho visto solo stelle buone sulla tua pelle
se tornerai domani saprò darti quelle perse
lascerò che tutto sia sospeso
fino a quando non ci rivedremo
Ho visto solo stelle buone
Ho visto solo stelle buone
Ho visto solo stelle buone

(Cristina Donà)

ti saluto

Ti saluto
un po’ a malincuore
e con lo sguardo
mobile
tra i tuoi pensieri e i miei
che non si sono
incontrati.
Troppo vento
troppa nebbia
e troppo passato.
Più veloci del previsto
si sono dispersi.
Così come te e me,
qui ora sulla porta
a dirci parole senza prestarvi
troppa attenzione

(m.e.a)

in cerca di Parise


Roma. Casa delle Letterature 13.05.2004

È il profumo. Subito.
E poi la vista degli aranci, frondosi a cupola sulle teste e sulla ghiaia grossolana. Certo a Parise sarebbe piaciuta questa prima sensazione odorosa, così intensa e a tratti sovrastante le parole dei lettori. Ne avrebbe fatto un pezzo memorabile dei suoi sillabari.
Qui è pieno di Goffredo Parise. Questo luogo, in questa piccola parte di tempo dell’anno, è dedicato a lui, al suo stupore trasformato in poetica e in codice interpretativo del mondo, al suo viso affilato e morbido insieme, che appare sui muri e nei quadri, dentro i quadri perfino, in modo tridimensionale, e nei pieghevoli e libretti distribuiti a chi li vuole.
Pochi preamboli, si comincia subito a leggere. AMICIZIA. Dalla voce di chi passò lunghe giornate orientali insieme a lui, accogliendolo, guidandolo. Un po’ come i dieci amici del racconto.
E poi L’ELEGANZA E’ FRIGIDA, tre parole che descrivono un popolo, e la fascinazione negli occhi di Parise quando entra, per intero, nel tempo sospeso dei luoghi sacri giapponesi.
Attraverso lampi fortuiti e improvvisi mi lascio immaginare il RAGAZZO MORTO E LE COMETE. Un titolo così strano e così bello, e soprattutto così unico. 17 anni, in fondo.
Parise arriva anche attraverso il linguaggio per immagini di un regista. Onore a chi ha tentato di rendere nella staticità della pellicola il muoversi continuo delle parole di G. P.
I reportages di guerra sono meravigliosamente, banalmente attuali. Le zaffate di profumo di fiori arrivano a sottolineare una parola, o un concetto.
La voce e il viso lungo di Sandro Lombardi si appropria delle lettere di Gadda all’amico Parise. Qui, ancora, così intensa, la presenza viva, benché solo accennata dal fluido così tipico del discorrere gaddiano, il suo essere “orrendamente” solo e malato e cerimoniosamente brusco. Si indovina, di là, un Parise paziente che mai manca di generosità.
Alla fine, la piccola folla di ascoltatori si disperde, i passi rumorosi sui sassi; qualcuno si ferma di fronte alle teche con la corrispondenza di Parise. Ed è lì l’ultimo colpo al cuore. In una lettera. All’amico Duddù, Raffaele La Capria. Un gesto di affetto, in parole irripetibili. E quell’invito, esortazione, promessa… Preparati.
Che ti porto via con me.Vieni con me.

arido e ammutolito

Arido e ammutolito
questo tempo
svicola ora dopo ora
in un percorso per nulla ardito.
Io annego
ho un mare imbizzarrito
in gola.
Fuori dilaga il sole
dentro il buio

(m.e.a.)

.... fermo restando che tutto può essere poesia, allora non c'è nulla di meglio che cercarsela intorno, banalmente, nel quotidiano, in ciò che guardiamo o viviamo o ascoltiamo giorno dopo giorno. Non sarà poi così difficile..... e magari serve a ringalluzzire il buon umore

poetry is everyweare


Ecco qui. La poesia è ovunque. Come si dice, basta cercarla. Poesia è un mattino grigio e la nuvola che si apre magnifica. Poesia è il tappeto di foglie multicolori ai piedi della fronda accogliente di un albero nel parco. Poesia è una canzone di Faber. Poesia è mia figlia che sorride esclamando "ho fatto una scoreggia"........